mercoledì 11 giugno 2008

Torre di Spoto, fortezza dimenticata


Ciao, come prescrivono le buone maniere, voglio iniziare questo blog presentandovi un'amica molto speciale. Si chiama Torre di Spoto (alcuni la chiamano Torre Spoto) e si trova nelle campagne di Bitonto in provincia di Bari.

In passato ha vissuto momenti di notorietà ma si sa, tutto passa e anche lei è stata dimenticata dagli uomini, nonostante i tanti eventi umani a cui ha legato il suo nome.

La torre si trova a poca distanza dalla periferia del paese, nei pressi della via consolare Traiana, ma è collocata in una particolarissima ubicazione che la rende difficile da raggiungere e addirittura quasi "invisibile". La cosa ha dell'incredibile se si considera che la torre, nel suo nucleo principale, è molto alta.

La costruzione è maestosa ed antica. E' realizzata interamente in conci di pietra ben tagliati ed è circondata da mura di difesa e costruzioni accessorie. Alcuni studiosi sostengono che essa, anticamente, fosse il nucleo difensivo di un piccolo borgo rurale, ancora in parte riconoscibile osservando le rovine e i numerosi mucchi di pietre "senza un perchè" che si trovano abbondanti attorno ad essa.

La torre è stata dichiarata monumento nazionale e devo dire che il riconoscimento mi sembra più che meritato in considerazione del suo ricco "curriculum vitae".

Purtroppo la torre si trova in cattive condizioni di manutenzione.
Passandoci davanti con la bicicletta l'ho vista deperire anno dopo anno sotto i colpi inferti dal tempo e dai "collezionisti di antichità" che da essa hanno asportato, senza troppa cura, interi portali in pietra, stipiti, mensole e basole pavimentali gigantesche.
Recentemente ho conosciuto un componente della famiglia Pasculli de Angelis, proprietaria della tenuta agricola nella quale è ubicato l'immobile, e con un gruppo di amici ho finalmente visitato l'intero complesso di fabbriche (torre, mura di difesa, costruzioni accessorie, cisterne nascoste).
Ho scoperto tante cose interessanti che non avevo mai notato, eppure erano lì da sempre.
Sul degrado degli immobili mi è stato raccontato di alcuni tentativi di recupero tentati in passato, sempre vanificati dai vandali e dai visitatori senza invito. Che peccato! Del resto questo infausto destino colpisce molte importanti costruzioni che si trovano in campagna. Scrivendo questo pensiero ricordo la miserevole fine di Villa de Ilderis, splendida costruzione settecentesca con annessa cappella dedicata a Santa Margherita, situata nelle vicinanze di Torre di Spoto. Penso anche ad altre antiche fabbriche ricadenti nel circondario come Torre Carrieri, ridotta ad un rudere e Torre di Cela, anch'essa piuttosto malmessa. Mi rattrista doverne prendere atto ma non posso fare altrimenti: il degrado degli immobili culturali nelle nostre campagne è una regola.
Sarebbe auspicabile un intervento radicale, magari un riutilizzo di queste strutture che salverebbe le stesse dal degrado e dalle razzie perpetrate dagli ospiti indesiderati.

Per oggi basta, mi sono stancata. La prossima volta vi racconto un po di storia.

Una delle quattro lapidi poste sull'obelisco carolino, eretto a seguito della vitoria spagnola nella battaglia di Bitonto.