lunedì 4 gennaio 2010

Il furto della pietra


Spesso mi è capitato di essere invitata a visitare i giardini di ville, case di campagna o sale ricevimenti. Chi segue il mio blog conosce già il mio amore per la natura e immagina quanto io apprezzi gli spazi aperti arredati con le piante. Tale apprezzamento è condiviso da tanta altra gente che si diletta, avendone la possibilità economica, a realizzare giardini e parchi. In tali spazi, spesso, si ritrovano notevoli quantità di pietre lavorate che ben si addicono a completare ed abbellire il giardino. Negli anni mi è capitato di vedere di tutto. Frequentemente mi sono imbattuta in vialetti lastricati di antiche chianche. Spesso ho apprezzato la bellezza di panchine realizzate con antiche lastre di pietra che per effetto della lavorazione manuale e della patina del tempo conferiscono all'ambiente un'atmosfera rustica e rilassante. Talvolta mi sono stupita nel ritrovare gli elementi architettonici più disparati disseminati, così, senza una funzione definita, tra le siepi a far bella mostra di se. Occasionalmente poi ho visto stemmi nobiliari scolpiti su antiche pietre, di certo riportanti le insegne araldiche di famiglie diverse da quelle dei detentori, collocati nei posti più strani e improbabili. Certamente le stesse cose avrete visto anche voi e anche voi vi sarete domandati quale fosse la provenienza di questi oggetti. Io che ho la "faccia tosta" in qualche circostanza l'ho posta quasta domanda. Ho ricevuto sempre risposte sdegnate che mi rassicuravano sulla liceità dell'acquisto e ribattevano affermando che un antico stipite di pietra si trova più al sicuro in un giardino, dove è protetto e coccolato, che nel luogo dove è nato dove vivrebbe vita incerta e rischierebbe di andare distrutto. Quanta generosità! Concludo dicendo che di certo non tutte le pietre antiche che troviamo nei giardini sono di provenienza furtiva ma molte di esse certamente lo sono. Allego alcune foto che documentano furti di pietre a Torre di Spoto.    



    Cosa ve ne pare?